PLATO

PLATO - AWAKE Factory Asks

L’Underground come laboratorio

Musicista di formazione pianista, di sicuro uno dei talenti nascosti del bel paese. Vi presentiamo oggi su Factory Asks un caro amico, Pasquale Lauro in arte Plato.

Ho iniziato con la musica nel 1996, con dei compagni di scuola ci trovavamo davanti al Teatro Regio di Torino per ballare e fare freestyle su beat registrati un’ora prima a casa. Da lì a poco avrei iniziato a fare qualche serata in alcuni locali torinesi. Ho studiato chitarra classica e pianoforte presso il Centro Jazz di Torino suonando poi negli anni in parecchi progetti, spesso band o collettivi. Tra i miei collaboratori/amici storici, con i quali lavoro tutt’ora, figurano Imo, ottimo producer (con cui seguo il progetto Unlimit in collaborazione con il cantante e performer londinese Randolph Matthews) e Mdns che da sempre cura tutto l’aspetto grafico e visual dei miei lavori.

01. Come hai intrapreso il tuo percorso da musicista?

Ho iniziato quasi per caso. Avevo 14 anni e un giorno con altri due amici trovammo un annuncio: vendevano due technics usati, un mixer 2 canali di una marca sconosciuta, due casse passive e un amplificatore, più una raccolta di vinili di musica elettronica di svariati generi, dance, trance, progressive e hardcore alla modica cifra di 900 mila lire. Perché non approfittare? Uno dei due amici aveva una stanza poco più grande di uno sgabuzzino e il giorno dopo l’acquisto iniziammo a metterci sui piatti a fare pratica, tutti i pomeriggi lì a macinare dischi. Poi dopo poco tempo mi venne voglia di iniziare a produrre, fu quell’anno che scoprii i primi software. Iniziai con Acid 1.0 della Sonic Foundry e da lì, passando da un po’ di generi, non ho più smesso.

PLATO - AWAKE
PLATO – AWAKE
02. A chi o cosa ti ispiri per quanto riguarda i tuoi lavori?

Come musicista, cerco di ispirarmi con qualsiasi cosa mi capiti sotto gli occhi, musica, libri, un articolo, un concetto, un avvenimento, tutto può servire per scrivere un pezzo o tirare giù un beat. 

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PLATO-AWAKE

Ho sempre lavorato su un mio suono cercando di rimanere sempre attuale ispirandomi anche a generi diversi dall’elettronica. Per citare alcuni dei miei artisti preferiti al quale spesso mi ispiro: Apparat, James Blake, Synkro, Robot Koch, l’italianissimo Clap! Clap!, Jon Hopkins.

03. In quanto “artista” qual è la tua massima aspirazione?

Credo che la massima aspirazione, per me come per la maggior parte degli artisti, sia creare cose che piacciano a se stessi e poi agli altri in una misura sempre più grande.

04. C’è un messaggio legato ai tuoi lavori senza il quale non li chiameresti tuoi?

Il messaggio che credo accomuni tutti i miei lavori da musicista è di matrice emotiva, suoni che cercano di traghettarti oltre l’estetica di genere. Nei pezzi cerco sempre di bucare in profondità, di catturare l’attenzione ma a livelli più profondi, mi piace creare tessuti sonori riconducibili in un periodo storico ma che superino il tempo e mi auguro di riuscirci.

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05. Che cosa vuol dire underground per te?

E’ il laboratorio per un musicista, la base senza la quale il mainstream non potrebbe esistere. E’ li che avviene la vera sperimentazione, dove ci si sporca le mani insomma, l’esempio più famoso è il dubstep, in cima alle classifiche grazie alla devozione e la passione di a producer come El B, Skream. o Burial. Gente come Skrillex deve molto a loro. In ogni città è sempre importante avere uno o più zone dove l’underground possa crescere e svilupparsi, purtroppo qui a Torino negli ultimi anni tutto ciò è venuto a mancare con la chiusura di posti come i Murazzi, centro nevralgico non solo della movida ma anche di tutti i movimenti sotterranei.

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Grazie Pasquale, un abbraccio!

Nessun artista è stato maltrattato durante la realizzazione di questa intervista
Links:

Bandcamp

Sideshape records


Edited by Daniele V. One of the founders of the PUM – Pisa Underground Movement. Devoted to electronic music and its cultural background. I started writing to accomplish the need to tell what’s going on and track change about our activities, and I found new energies and interests.)

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