Simone Lalli

Simone Lalli Break the Wall

Elettronica e tecnologie digitali nella musica contemporanea. 

Quarta puntata per Break the Wall. La nuova rubrica di UnderBloG che vuole ricostruire una matrice di senso comune per comprendere il suono di oggi. Ma non solo, anche le sue le sue evoluzioni, riportando al centro del rapporto tra arte e collettività quell’idea di movimento e di cultura, che sono fondamentali per ricostruire una nuova Club Culture (CC).

Oggi abbiamo il piacere di presentarvi un nostro amico di vecchia data – Simone Lalli aka Autobam, che dopo l’ultimo lavoro Slave Labor EP ha dato vita in questi giorni alla sua ultima formidabile creatura Marefermo.

Che sia Simone o Autobam o entrambi lo scopriremo durante l’intervista, di sicuro per noi è un enorme piacere trattandosi di un artista di grandissimo spessore, capacità, umiltà e umanità, tutte virtù molto rare da trovare nella stessa persona.

Copyright Simone Lalli

Se vi siete persi il precedente numero di BTW, stiamo cercando volta per volta di allargare il raggio di gravitazione dei concetti che trattiamo. Ogni volta con il prezioso e fondamentale contributo degli ospiti che intervistiamo. Quindi non è solo una questione di scala o di distanza geografica. Bensì è fondamentale – nel nostro esperimento – il rapporto dialettico tra la qualità degli spunti, che si sviluppano grazie ai diversi ospiti, e la naturale imprevedibilità insita nelle loro risposte. 

Buon Viaggio!

Chi è Simone Lalli e chi è Autobam?

Parto al contrario, inizio da Autobam e poi arrivo a Simone Lalli.

Autobam è stato un progetto che ha iniziato a prendere corpo nei primi anni 2000. All’inizio in modo molto rudimentale e poi piano piano in modo sempre più strutturato. E’ stato un modo per iniziare a sperimentare con la musica elettronica, anche se a dirla tutta agli inizi non era neanche propriamente elettronica, non sapevo assolutamente dove volevo andare.

All’epoca la mia strumentazione era un 4 tracce a nastro, un sintetizzatore Korg-DW6000 e una drum machine Roland 505. A queste poi aggiungevo parti di basso, chitarra e rumori vari.

Adesso considero Autobam un progetto finito.

Il punto è che mi fa fatica identificare un nome completamente con uno stile musicale, è molto utile per orientare la musica nel mercato ma in fondo la vedo come una forzatura, quindi da adesso in poi preferisco pubblicare semplicemente con il mio nome di nascita e concentrarmi di volta in volta sul lavoro che voglio fare.

Cosa è per te la musica elettronica?

Per me prima di tutto è un modo molto comodo di fare musica, mi piace molto la dimensione solitaria, la possibilità di sperimentare nuove soluzioni e differenti approcci, di diversificare i lavori anche in modo radicale.

Inoltre a livello sonoro ti da la capacita di usare uno spettro di frequenze molto più esteso di altri generi. In pratica puoi scendere molto più in basso e più in alto.

Il problema dell’elettronica semmai è che se da un lato ti da molta libertà espressiva, paradossalmente dall’altro ti costringe ad incanalare le produzioni in un genere bene definito.

Questo perché ovviamente il pubblico da qualche parte si deve aggrappare, ma per come la vedo io non è sempre una cosa positiva.

Come vedi la Club Culture in Toscana e dintorni?

Purtroppo penso di essere la persona meno adatta a rispondere a questa domanda.

In questo senso sono proprio fuori dal mondo.

La verità è che non sono mai stato un gran frequentatore di club o dei contesti più “dance”.

In generale però quello che ho visto in questi ultimi anni è che via via l’attenzione delle persone si è sempre più concentrata sul contesto piuttosto che sulla proposta musicale ed artistica.

Diciamo che la musica è diventata il “contorno” e non il “piatto principale”, almeno questa è la mia sensazione, spero comunque di sbagliarmi.

Il tuo nuovo Ep punta molto sulla potenza sonora…parlacene
Copyright Simone Lalli, Marefermo

Non so se sia potente o meno.. Marefermo per me è un album in bianco e nero, il vocabolario sonoro è molto ridotto in una certa fascia di suoni. Ad esempio non ho usato volutamente ne virtual instruments ne plugin esterni.

Mon tanto per purismo (non sono un purista e non mi interessa) ma solo per avere un campo limitato di possibilità.

Marefermo per me è una sorta di nuovo inizio e quindi volevo fare le cose in modo più semplice e diretto possibile, tra l’altro per la prima volta tutte le tracce dell’album hanno lo stesso identico Bpm.

Ogni volta che avviavo una nuova sessione sapevo già a che velocità sarebbe stata la traccia.

Anche questo è stato un elemento utile per semplificare molto il flusso di lavoro.

Inoltre è stato anche pensato per avere poi dal vivo una certa coerenza con la traccia finita e prodotta, una cosa che nel mondo dell’elettronica ha sempre un equilibrio molto difficile.


Links:

Marefermo EP Bandcamp

Autobam Bandcamp

Discogs

Altre interviste

Rockit

Flipboard


Breve Bio
Copyright Simone Lalli

Dopo le produzioni a nome di Autobam, Simone Lalli lascia definitivamente il suo moniker ed inizia a firmare le produzioni semplicemente
con il suo nome di nascita.

Vicino alla musica elettronica di matrice “intelligente” comunemente detta “IDM” cerca comunque di tracciare una propria traiettoria sonora fuori dagli schemi di genere di quel vastissimo universo sonoro che è la musica elettronica contemporanea.

Marefermo EP è la sua ultima fatica e allo stesso tempo il suo nuovo debutto.


Rozza - cultura

Edited by Domenica Carella. Domenica in arte Rozz Ella è una DJ impegnata e appassionata di musica elettronica. Il suo percorso artisitico nasce nella sua città di nascita (Taranto) e si sviluppa a Pisa, nei centri sociali e non solo, legali e non. Da ultimo la vediamo sulle frequenze della bass music con Neanderthal della crew di Space Vandals e come resident per il format ClubCultura al Caracol Pisa. In passato ha collaborato con la redazione di AutAut.

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